Alimenti “Free From”: Definizione, tipologie e storia di alimenti “Free From”

In questo articolo introduttivo, andremo a vedere cosa si intente con mercato del “free from”. Con “free from” si intende quella tipologia di prodotti solitamente di origine industriale privi di un ingrediente “base” che caratterizza il prodotto originario. Tra i prodotti di spicco di questa nicchia oggi in espansione troviamo i “senza glutine”, “senza lattosio”, “senza zucchero”, “senza proteine”.

Solitamente, questi alimenti sono indirizzati verso consumatori con patologie conclamate quali celiachia, diabete, problemi renali, intolleranza al lattosio. Patologie che giorno dopo giorno sono sempre più diagnosticate con un conseguente aumento della richiesta sul mercato di questa tipologia di prodotti.

La modifica di ricetta per ottenere un prodotto free from concorre spesso in modifiche nelle linee di produzione e di accorgimenti tecnologici che permettano al produttore di avere un prodotto finito, buono a livello sensoriale e di qualità pari (o quasi) a quello originale da cui trae spunto. Prodotto che alla fine del processo produttivo verrà presentato al consumatore, ultimo giudice di tutta questa nuova filiera produttiva.

Sono tutti alimenti che ad oggi trovano la loro distribuzione anche fuori dal canale delle farmacie o negozi specializzati, fino ad arrivare in maniera capillare anche nella GDO

Tralasciando le mode dietetiche del momento, i free from nascono con uno scopo ben preciso, ovvero dare delle alternative salutari, funzionali e di qualità a consumatori che per patologia non possono consumare la versione “classica” di quel determinato alimento. 

Tra le caratteristiche che questi alimenti speciali devono avere, si possono elencare alcuni di quelli elencati dal FUFOSE (The European Commission Concerted Action on Functional Food Science in Europe) : 

-Essere un alimento ad uso quotidiano (Pane,pasta,ecc)  

-Deve essere formulato con ingredienti che normalmente compongono l’alimento o da ingredienti che non rientrano normalmente nella composizione standard dell’alimento 

-Avere un effetto mirato oltre le classiche caratteristiche nutrizionali di base (es. correzione o mitigazione di uno stato patologico) 

-Migliorare lo stato di salute di chi lo consuma (anche in funzione preventiva) 

-Essere venduto con claim autorizzati (Es. Bollino Gluten Free)

L’EFSA ha stilato nel 2012 una prima lista di componenti che possono essere utilizzati in questi alimenti “modificati”. Questa lista viene usata anche per gli alimenti funzionali, alimenti che nascono con uno scopo preciso e mirato in funzione (appunto) di una particolare situazione del consumatore.

Nella lista stilata dall’EFSA troviamo diverse sostanze che la filiera usa in sostituzione (o a volte in combinazione) per creare alimenti free from.

Tra alcune di interesse per questo elaborato troviamo:

Fibra d’orzo: Con proprieta’ di aumentare la velocità del transito intestinale

Cromo: Regolazione del metabolismo dei macronutrienti e controllo del livello di glucosio ematico

HPMC (idrossipropilmetilcellulosa): Controllo della glicemia postprandiale

Arabinoxilano da endosperma di frumento: Controllo della glicemia postprandiale 

β-glucano da orzo e avena: Controllo della glicemia postprandiale

Sostituti degli zuccheri: controllo della glicemia postprandiale

Pectina: Controllo della glicemia postprandiale

Fibra d’avena: Aumento della velocità del transito intestinale 

Amido: Diminuzione della glicemia postprandiale

Fibra di segale: Aumento della velocità transito intestinale

Fibra di frumento: Aumento della velocità transito intestinale

Nella seconda parte dell’articolo (link) andrò a parlare nel dettaglio del mondo Gluten Free.

Riferimenti:

https://www.efsa.europa.eu/it

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